Category: Escursionismo (Page 12 of 12)

08.10.2013 Cima Manderiolo

Domenica 6 ottobre 2013(scarica il pdf): Visita guidata storico e naturalistica
Dall’Altopiano di Vezzena verso ovest si levano a strapiombo sulla val di Sella e sulla Valsugana, correndo lungo una cresta di rocce e prati, alcune significative cime: lo spitz di Levico (o cima Vezzena), il Manderiolo, il Portule, ecc.

Da sempre punto di passaggio per gli uomini e le merci, queste zone portano segni inconfondibili della storia che li ha percorsi: il contrabbando del tabacco coltivato in Valsugana, la grande guerra con fortificazioni, trincee e le sue storie di uomini semplici, i pascoli e la vita del malghese, i percorsi obbligato dei cimbri che andavano a lavorare nelle miniere dell’Austria e della Germania.
Lungo questi sentieri di confine andremo a scoprire gli aspetti straordinari del territorio; ci guiderà il prof. Gianni Frigo, presidente del CAI di Bassano, operatore naturalistico e culturale e profondo conoscitore dell’Altopiano di Asiago, che già lo scorso anno ci ha accompagnato in una gita alla scoperta del monte Grappa.
L’itinerario si sviluppa su un dislivello di 700 m. circa in salita/discesa e la gita non presenta difficoltà particolari.

Programma:
Ore 7.30 partenza da Marano per Ostaria al Termine 1298 slm sull’altopiano di Vezzena;
Ore 8.30 arrivo e preparazione per la salita; possibilita’ di un caffe’ al volo all’ostaria (se aperta).
Ore 09.00 la partenza dell’itinerario per cima Manderiolo avviene all’interno del bosco: seguiremo una strada forestale che sale lungo la val Sparavieri, fino ad incontrare ad un bivio un sentiero che sale fino alle Casare di campo Manderiolo, località di alpeggio della famiglia Spillare durante l’estate (1.15h). Il percorso poi si insinua attraverso gli ultimi alberi fino ad arrivare alle praterie alpine (i Fondi) abitate da diverse colonie di marmotte. Con un ulteriore salto di dislivello saremo poi alla cima dove sosteremo per il pranzo (ore 12.30 circa). Magnifico panorama verso le montagne del Trentino Alto Adige e del Veneto orientale, nonché sui laghi di Levico e Caldonazzo.
Ore 14.00 circa: discesa lungo la destra orografica della val Sparavieri, passando attraverso le malghe Costa di sopra e di sotto.
Lungo il percorso di salita e discesa potremo ascoltare alcune spiegazioni tematiche da parte della guida. Chi ha sentito Gianni lo scorso anno conosce già la sua capacità e la sua preparazione a 360° sulla storia, la natura e sugli aspetti sociali della vita in montagna,
Ore 17.00 Dopo i sempre ben accetti festeggiamenti di fine gita (graditi dolci e qualche goto de quel bon) partenza per il rientro verso Marano, con arrivo verso le 18.30.

Il martedì precedente i capi gita saranno a disposizione per ulteriori informazioni.
Quota di partecipazione di euro10,00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.
Vi aspettiamo come sempre numerosi

Capi gita: Mondin Damiano e Fabris Laura (0445/623489 – 340/8418589)

Gita in Val di Funes

Domenica 29 settembre 2013 (scarica il pdf): Col di Poma (2418 m) e Rif Genova (2301 m).La Val di Funes, lunga ben 24 chilometri, si estende dai vigneti del fondovallefino agli alpeggi ai piedi dei Monti Pallidi ed appartiene alle aree escursionistiche più note ed apprezzate dell’Alto Adige.


La graziosa valle con i suoi pascoli pressoché incontaminati e le sue baite caratteristiche, ha dato i natali a Reinhold Messner, alpinista estremo, famoso ben oltre le frontiere del nostro paese. Nella parte posteriore della valle,   la strada ci porterà in direzione malga Zannes. Da qui a quota 1.679 m s.l.m. ci avvieremo  per l’escursione che ci porterà tra le montagne del magico mondo delle Dolomiti.

Programma:

Ore 5:30 Partenza in pullman da dietro la chiesa per Trento, Bolzano, Chiusa, Funes e Malga Zannes dove si arriverà verso le ore 9.00. Sosta lungo il percorso.

Ore 9:30 Dal parcheggio di Malga Zannes, ci incamminiamo  in direzione nord per attraversare poco dopo il ponte sul ruscello Caseril. Sul lato settentrionale (a sinistra) del ruscello si prosegue in lieve salita nel bosco fino alle prime distese prative (sentieri n°25, 33) e poi seguendo il sentiero n°32 fino ad arrivare alla malga Kaserill. Ora ci troviamo a 1.936 m e godiamo l’aria fresca di montagna ed il fantastico panorama sulle Dolomiti (Ricordiamo che dal 2009 queste fantastiche montagne fanno parte del patrimonio dell’Umanità dell’Unesco). Proseguiremo, per sentirero un po’ più ripido, fino al successivo Rifugio Wörndlejoch a 2.143 m. e da qui, per un grande prato (traccia di sentiero), fino ad arrivare alla croce in cima al Col di Poma a 2.418 m.  Arrivati alla croce siamo sopraffati dal fantastico panorama sulle montagne che ci circondano. Tutte le fatiche per arrivare in questo posto sembrano dimenticate.. Dopo una piccola pausa e dopo aver scattato alcune foto, ci avviamo verso il Passo Poma a 2.344 m, e da qui infine proseguiamo fino ad arrivare al rifugio Genova verso le ore 13,00, dove sosteremo per il pranzo (Rif. aperto fino a metà ottobre)

Ore 14:00 Dopo la meritata pausa per il pranzo, ci incamminiamo lungo il sentiero n° 33 per la malga Gampen a 2.068 m.  In questo breve tratto abbiamo già superato un dislivello di ben 400 metri. L’ultima parte dell’escursione ci porta lungo il sentiero n° 35 fino a Ciancenon, dove potremo in breve tempo scendere a malga Zannes per il sentiero n. 6 , oppure proseguendo per il sentiero n.36, percorrendo i ghiaioni sotto le vette delle Odle, giungere, attraverso le malghe  Geisler e Dusler, in un’oretta  al pullman. (2-3 ore dal Rif. Genova).

Ore 17:30 Partenza in pullman per Marano dove arriveremo verso le ore 21.00 – 21.30.

L’escursione si presenta di una certa lunghezza ma tecnicamente facile.

N.B.: Data l’impossibilità di provare la gita prima delle ferie, le tempistiche sono indicative e da verificare. All’apertura delle iscrizioni, saremo più precisi.

La quota di partecipazione è di € 13,00 (giovani fino a 18 anni € 7,00) da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.

Capi gita: Cazzola Simone 3470790980 – Guglielmi Federico 3471701988

15.09.2013 Ferrata Sandro Pertini

Domenica 15 settembre 2013 (scarica il pdf): gruppo delle Odle-Puez. La Sandro Pertini, che porta da Selva Val Gardena al rifugio Stevia sul gruppo delle Odel-Puez, è una magnifica via ferrata che dà modo di ammirare il Catinaccio, il Sassolungo, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Cir ed il Castello del Chedul, oltre a tutta la Vallunga e la val Gardena.

Programma gita A:

ore 6.00: partenza in pullman da dietro la chiesa per Selva Val Gardena. Sosta all’arrivo presso la baita-ristoro “la Ciajota” (1.650 m) all’ingresso del Parco naturale Odle-Puez.

ore 9.30: dalla baita si prende la strada sterrata che si inoltra dentro la Vallunga e che in circa 30 minuti ci porta all’attacco della ferrata (1.730 m) dal quale inizia lo sviluppo verticale che caratterizzerà gran parte del percorso.

La progressione nel primo tratto non è particolarmente impegnativa, nonostante l’esposizione. Dopo vari tratti verticali e traversi si arriva ad un breve sentiero che porta all’attacco del secondo tratto attrezzato (1.910 m, 1 ora circa).

La seconda parte della ferrata non ha la varietà dei passaggi del primo tratto, ma risulta piuttosto arrampicabile e divertente: attraverso spigoli di roccia e facili gradoni arriviamo verso la parte finale, la più interessante della salita (2 ore circa).

Aggirando uno spigolo roccioso si raggiunge una scala metallica disposta in orizzontale che consente di superare un profondo crepaccio e oltre la quale si arriva ad una cengia che conduce alla base dell’alto diedro finale. Dopo circa 3 ore si arriva ad una nicchia naturale dove è conservato il libro di vetta e un suggestivo rilievo in legno raffigurante la Madonna col Bambino che rappresentano la fine dalla via (a 3 ore circa dall’attacco).

Per semplici prati ed in leggera salita si arriva in 20 minuti al rifugio Stevia (2.312 m) dove finalmente potremo ristorarci e godere del bel panorama circostante.

ore 14.30 circa: inizio della discesa seguendo il sentiero n.17 che, per prati e boschi, ci porterà alla corriera in circa 1 ora e 30.

ore 17.00: partenza da Selva e tappa a Chiusa per sosta e visita presso il birrificio artigianale Gasslbräu

ore 22.00: previsto arrivo a Marano

Programma gita B

ore 9.30: partenza dagli impianti di risalita di Santa Caterina Val Gardena (1.428 m) per il rifugio Firenze (2.040 m a 1.30 h dalla partenza). Da qui seguiremo il segnavia 17B che sale a serpentina per un rado bosco di cembri per addentrandosi nel ripido vallone detritico de La Piza, dove degli appigli artificiali consentono di proseguire anche agli escursionisti meno esperti. Dopo ore 1-1.30 si raggiunge la Forcella La Piza, punto culminante dell’escursione. Da qua in 20 min. si arriva al Rif. Stevia (2312 m), a circa 2 ore dal Firenze, dove incontreremo la comitiva A.

Capi gita: Nicola Ruaro – Ugo Perdoncin – Fabiano Grolla

Note tecniche: anche se la ferrata è classificata media-difficile ed è molto protetta (scale, staffe, corda), non è da sottovalutare in quanto la verticalità e la fatica possono influenzare molto l’andamento della gita. Pertanto è richiesto un adeguato allenamento e mancanza di vertigini.

Portare attrezzatura da ferrata (omologata), casco, 2 moschettoni e 2 cordini.

Per facilitare la partecipazione alla gita a tutti è stato aggiunto anche un percorso alternativo che eventualmente potrà essere ulteriormente semplificato con la salita in funivia al rif. Firenze.

Le iscrizioni si faranno nei due martedì precedenti la gita.

La quota di partecipazione è di € 12,00 (giovani fino a 18 anni 6,00 €) da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.

Gita al Grossglockner

Grossglockner-150x150Sabato 6 – domenica 7 luglio 2013 – Grossglockner, la più alta vetta dell’Austria e del Parco Nazionale degli Alti Tauri.
Fino al 1918 la montagna più elevata dell’Impero Austriaco era l’Ortler m. 3902 (Ortles), poi alla fine della Grande Guerra l’Alto Adige entro nei confini dell’Italia e il primato passò ai 3798 m. del Grossglockner.

Osservata dal versante meridionale, dalle valli tirolesi di Matrei e Kals, la montagna rivela una struttura compatta e imponente: la sua forma a campana, “Glocken”, ha infatti dato origine al suo nome.

Questa è la meta che ci siamo posti; sarà una spettacolare salita alpinistica ed impegnativa nella parte finale della cresta rocciosa che porta alla vetta.

Programma:

Sabato 6

Ore 07:00 partenza in pullman, da dietro la chiesa, per Bressanone, Lienz in Austria, Matrei e Kals-Lucknerhaus m. 1984 Sosta durante il tragitto.
Ore 13:00 Arrivo in pullman. Da questa località si procede a piedi per il rif. Studlhutte, posto a m. 2802, dove si pernotterà.

Domenica 7

Ore 04:30 Colazione
Ore 05:00 partenza dal rif. verso il ghiacciaio del Kodnitzkees    in direzione della parete sud. Si prosegue poi per cresta rocciosa, aiutati da funi di acciaio, verso il rif. Erzherzog Johann Hütte posto a m. 3454.

Si gira direttamente a nord ovest, in direzione di un canalino che termina all’inizio della cresta finale.
Inizia ora la parte più impegnativa, più aerea e spettacolare che porta direttamente alla cima del Grossglockner m. 3798.
Dalla cima si discende lungo la via di salita, passando per il rif. Studlhutte, e da qui fino al parcheggio del pullman.

Comitiva B: C’è la possibilità per chi vuole di salire tranquillamente tutti assieme al rif.  Erzherzog Johann Hütte.
Qui si potrà attendere il ritorno di coloro che sono saliti alla cima per rientrare assieme al rif. di partenza e poi al pullman che attende al parcheggio di Lucknerhaus.

Note tecniche: attrezzatura da ferrata, casco, 2 moschettoni e 2 cordini, piccozza, ramponi e abbigliamento d’alta montagna.

Le iscrizioni si faranno nei due martedì precedenti la gita.

La quota di partecipazione è di € 30,00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.
Il costo del pernottamento a mezza pensione in rif. è di € 43,00.

                  Capi gita: Cortiana Daniele – Ferrari Roberto

Grossglockner1

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Cima di S. CASSIANO m. 2581 – 23/06/2013

Domenica 23 giugno 2013: Cima di S. CASSIANO m. 2581 (Val Sarentino) (scarica il pdf)
La gita di oggi ha come meta escursionistica la Cima di San Cassiano nelle Alpi Sarentine orientali. Questa cima di 2.585 m si erge sopra i paesi di Lazfons e Valdurna in Val Sarentino. Lungo il percorso si trova anche il più alto luogo di pellegrinaggio dell’Alto Adige.

Programma

Ore 5.30 Partenza da dietro la chiesa per Trento, Bolzano, Val Sarentino loc. S. Martino m. 1500. Sosta lungo il percorso.

Ore 9.00  Si inizia a camminare lungo il sentiero n. 7 fino ad arrivare al passo del Lucolo m.2370. Per chi vuole e si sente in forze c’è la possibilità da qui di raggiungere la cima di S. Cassiano m. 2581 (ore 1 e 20 tra salita e discesa). Tutti gli altri raggiungono in breve, verso le ore 12.00, in leggera discesa il rif. Rifugio S. Croce di Lazfons m. 2298. Sosta per il pranzo al sacco.

La configurazione attuale  del rifugio risale al 1952, ma la sua storia è più che secolare. Appartiene alla Parrocchia di Latzfons. La sua notorietà è dovuta al vicinissimo Santuario di Santa Croce  di Latzfons, la cui chiesa di pellegrinaggio è la più alta dell’Alto Adige ed addirittura una delle mete di pellegrinaggio più alte d’Europa. Fu costruita nel 1868 sulle rovine di una piccola cappella ed ospita il “Schwarzen Herrgott“ (il Jesù Cristo nero), un’icona cristiana che trova tutela presso la chiesa e che attira pellegrinaggi da tutto il mondo.

Alle ore 14.00 si inzia a scendere lungo il sentiero n. 5 che in ca. 3 ore ci porterà in riva del lago di Valdurna m.1540 e al paese di Valdurna dove ci attende il pullman.

Verso le ore 17.30 ca. partenza in pullman per Marano dove si arriverà intorno alle ore 21.30.

 

Escursione facile (ca. 1000 m. di dislivello) richiede però un minimo di allenamento.

La quota di partecipazione è di € 15.00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.

 

Capi gita: Binotto Antonio – Munari Piero

 

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Gita alla CRODA BIANCA

Domenica 21 luglio 2013 : Croda Bianca m. 2517 (Valle Aurina). Una facile sommità posta sul crinale che divide la Knuttental dalla Ahrntal (Valle Aurina). Un’ascensione per tutti, priva di pericoli in un riposante panorama pastorale.

Programma:
Ore 5.00
Partenza in pullman da dietro la chiesa per Trento, Bolzano, Brunico e Riva di Tures, dove si arriverà verso le ore 9.00. Sosta lungo il percorso.

Ore 9.30 Inizieremo a camminare, poco oltre il parcheggio e subito prima del ponte sul torrente Knutten, sulla sinistra, lungo il sentiero n. 1. Si tratta di un piacevole sentiero che, ben marcato, risale in moderata pendenza il pendio posto sulla destra orografica della valle. Tratti nel bosco di conifere si alternano ad altri con vegetazione più rada che permettono belle visioni alle spalle sulla conca di Riva di Tures sovrastata dalla grande cima, in parte coperta da ghiacciai, del m. Nevoso.
Nel settore superiore la pendenza decresce e il bosco va diradandosi sino a raggiungere una magnifica zona a pascolo erboso. Un breve tratto tra i prati e siamo alla malga Dura (Durra Alm m. 2096, ore 1 dalla partenza), ottimo punto d’appoggio, gestito nella bella stagione, posto in posizione molto panoramica che invita alla sosta.
In coincidenza della malga siamo ad un importante bivio: ignoriamo il segnavia 1a che volge a sinistra traversando tra i pascoli in direzione della Hirberalm. Scegliamo la destra mantenendo per un breve tratto il sentiero con doppia numerazione 1 e 1a sino ad un piccolo macero.
Abbandoniamo definitivamente il tracciato 1°, che cala in direzione della Knuttenalm (malga dei Dossi), per volgere a sinistra mantenendo il segnavia 1. Riprende ora la comoda salita su fondo ben marcato. L’ambiente è quanto mai riposante tra pascoli e le ultime macchie di conifere.
Proseguendo, il sentiero raggiunge il filo di un costone erboso aggirando un piccolo solco per poi proseguire nella salita obliquando decisamente a destra. Scomparsa completamente l’alberatura compare, di fronte a noi, la caratteristica parete della Croda Bianca (Weiße Wand). Non facciamo fatica a capire il perché di questo toponimo: la montagna è infatti caratterizzata da enormi placconate rocciose inclinate di dolomia triassica. Si tratta di rocce di colore chiarissimo al punto che, quando il sole batte a picco su di esse, si potrebbe essere indotti, dal basso, a scambiarle per neve o ghiaccio. Il contrasto è particolarmente forte per la presenza, tutto intorno, di rocce scure come quelle della Punta Nera, obiettivo della nostra ascensione.

Il sentiero prosegue portandosi fin quasi sotto le rocce biancastre della Croda Bianca: il tracciato volge a questo punto verso sinistra per risalire il ripidissimo canale erboso che corre a fianco delle placconate rocciose. Il tratto è estremamente ripido ma, ancora una volta, non vi è alcuna difficoltà né alcun tratto esposto; in breve, con una serie di tornanti, si accede alla soprastante sella denominata Bretterscharte, oltre la quale il sentiero 1 cala nella Hasental scendendo in direzione della valle Aurina. Siamo ovviamente in pieno crinale alla vista di un bellissimo panorama aperto verso sud est in direzione dei ghiacciai delle Vedrette di Ries.

E’ ora possibile, in pochi istanti, raggiungere la sommità della Croda Bianca: si volge a destra lungo il sottile crinale (attenzione all’esposizione) sino alla cima m. 2517, libro di vetta, ore 1 e 30 da malga Dura; ore 2.30- 3.00 complessive.
Dalla cima si può scegliere una discesa ripida verso il maso Steger oppure la più comoda, ma notevolmente più lunga strada forestale verso Predoi, ore 2 e 30 ca.

Ore 14.00 Inizio della discesa verso Predoi dove troveremo ad attenderci il pullman.

Ore 17.30 Partenza in pullman per Marano dove arriveremo verso le ore 22.00 – 22.30.

L’escursione si presenta di una certa lunghezza ma facile.
La quota di partecipazione è di € 15,00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.

Capi gita: Fabris Gianstefano 3473248419 – Benetti Maurizio 3470869837

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19.05.2013 Cicloturistica a Comacchio

Domenica  19 maggio 2013 – L’anguilla, mistero e tradizione

Programma

Ore 06:00 Ritrovo  presso il cortile della Casa del Giovane per caricare le bici sui camion.
Ore 06:30 (precise) Partenza per Comacchio e sosta lungo la strada
Ore 9:00

 

 

 

 

 

 

 

Previsto arrivo a Comacchio, incontro con la guida verso le ore 9.30 e partenza per l’escursione. Si percorre un tratto dell’argine della Valle Fattibello per poi imboccare la strada Pola fino ad arrivare all’argine Agosta e rientrare lungo l’argine Donnabona fino al Bettolino di Foce.Breve ristoro, possibilità di bere un caffè.
Si riprende la pedalata lungo l’argine di valle fino ad arrivare al Lido degli Estensi, si attraversa il canale con il traghetto per Porto Garibaldi e si rientra a Comacchio grazie alla ciclabile (36/38 km ca.)

Arrivo al pullman e pausa pranzo con viveri propri.

Nel pomeriggio visita al centro storico di Comacchio lungo un percorso che tocca i principali monumenti: Palazzo Bellini, l’ex Ospedale di San Camillo, il Ponte delle Carceri, la Torre dell’orologio, l’antica Pescheria e Trepponti, l’emblema della città, per concludere alla Manifattura dei Marinati, il luogo dove si incontrano la natura, le tradizioni e l’economia della città lagunare. Alla fine degustazione dell’anguilla marinata.Ore 17:30Partenza per Marano  e arrivo previsto verso le 21,30


La quota di partecipazione è di € 25,00 (comprensiva di pullman, camion per trasporto bici, guida per tutto il giorno e degustazione finale) da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione, perché in caso di completamento del pullman, solo il versamento della quota convaliderà l’iscrizione.

Non occorre ricordare che le bici devono essere in ordine.

Per ulteriori informazioni non esitate a chiamarci.

          Capi gita: Stefano Fabris 3473248419 – Vittorio Saugo 3393175791

 

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05.05.2013 Escursione in Lessinia

Domenica 5 maggio 2013 – Le contrade Cimbre di BOSCOCHIESANUOVA
La Lessinia è la zona più importante del Veronese dal punto di vista naturalistico, mai conosciuta a sufficienza nella sua ricchezza e complessità: una montagna che è stata abitata e trasformata dall’uomo, che ne ha mirabilmente impiegato la pietra calcarea per le costruzioni e per le opere d’arte popolare.

Dopo le due serata teoriche di conoscenza della Lessinia, ci pare,  perciò, opportuno  visitare direttamente questo ambiente,  frutto di un continuo lavoro di modellazione  da parte di tenaci montanari che si sono insediati qui nel Medioevo.  Oltre a muoverci nell’ambiente naturale (pascoli e boschi) potremo osservare soprattutto le caratteristiche architettoniche delle antiche contrade cimbre: si tratta   di grandi edifici in pietra che, anche se in gran parte abbandonati, emanano ancora un fascino suggestivo sia per la loro posizione che per la conformazione  edilizia.

Il percorso ricalca parte del sentiero E5 ed è anche un ritorno, dopo circa 20 anni, ai primi luoghi della Lessinia visitati dal GEM.

Partenza in pullman, da dietro la chiesa, per  Vicenza, Verona Est e Boscochiesanuova, fino alla località Grietz (m. 1260 s.l.m.).

Ore 09:30 _ Partenza da località Grietz, dopo avere osservato un esempio eccezionale di recupero di  “giassara”: in discesa, con asfalto e poi strada bianca, visitiamo le contrade Tal e Laorno (inserita nel fondo di una verde dolina); qui ci immettiamo nell’ambiente selvaggio del Vajo di Squaranto (m. 1170) che percorreremo fino ad incrociare il sentiero europeo E5.

Lo seguiremo in salita per raggiungere e visitare le contrade Merli (tipica struttura a corte con pozzo), Brutti (con originali  poggioli in pietra) e, dopo la sosta per il  pranzo, proseguiremo su strada bianca fino a Contrada Maregge (m. 1260).   Attraversata la provinciale, visiteremo le successive contrade Tinazzo (grande vasca con acqua potabile), Zamberlini e Scala per arrivare poi a Contrada Croce (m. 1150). Da qui scenderemo verso il Vajo dell’Anguilla, passando attraverso Contrada Lesi.

Giunti quasi in fondo al Vajo (m. 900), risaliremo poi verso Boscochiesanuova  (m. 1100) che raggiungeremo dopo aver visitato le contrade Tander, Biancari (stalle impreziosite da colonnato) e Baito Coletta. L’avvicinamento al centro principale della Lessinia ci permetterà di osservare anche varie modalità di recupero abitativo di edifici costruiti molti secoli fa e ancora utilizzati.

Ore 18:00Partenza per Marano, con  sosta lungo il percorso, ed arrivo previsto alle ore 21:00 circa.

Note tecniche: escursione adatta a chiunque sia già un po’  allenato,

Equipaggiamento: scarponi,  abbigliamento normale da montagna, macchina fotografica.

N.B. Gli orari potranno variare a seconda dell’interesse dei partecipanti.

La quota di partecipazione è di € 10,00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione

                                                                      I capi gita: Giuliano Rizzato – Loretta Rigoni

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07.04.2013 Gita di apertura

Programma:

8.00 partenza da dietro la chiesa (cercando di utilizzare il minor numero di auto possibile, poiché non c’è molto posto per parcheggiare) per località Val Siberia a Magrè di Schio,  fino alla partenza del “Sentiero dell’alpino”.
8.30

 

 

Partenza a piedi lungo il Sentiero dell’alpino che seguiremo per circa due terzi fino ad incontrare una stradina forestale che ci porterà a percorrere la strada della Zovo (ATTENZIONE: STRADA STRETTA E TRAFFICATA; RIMANERE IN FILA) fino alla contrada Gecchelini, dopo la quale, al tornante, parte il sentiero del Sojo Rosso che ci porterà, in ca. 45 min.,  alle contrade sotto la località Muciòn. Da qui, in 10 min., raggiungeremo la chiesetta del Muciòn nostro punto di arrivo.
11.00 S. messa, quindi pranzo al sacco. Sono graditi vino e dolci.
14.30 Iniziamo la discesa, lungo il sentiero di salita, fino a raggiungere le macchine.

Il percorso è facile, adatto a tutti.
La località Muciòn è raggiungibile facilmente in auto salendo lungo la strada dello Zovo: superato Monte Magrè, poco dopo contrà Gecchelini, c’è la deviazione (segnalata) per la chiesetta del Muciòn che si raggiunge dopo ca. 2 km dalla deviazione.

Capi gita: Rossato Agostino – Fanchin Pierluigi

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Tra le Valli di Rubbio

Domenica 21 aprile 2013 – Rubbio è un piccolo paese assolato a mille metri di quota, battuto dal vento, posto sull’estremo promontorio sud/est dell’Altipiano dei 7 Comuni.

Si protende verso Bassano del Grappa e la pianura come un’immensa prua di una nave e, data la sua posizione, offre paesaggi dagli orizzonti sconfinati e dalla luce abbagliante. Nei giorni limpidi si può dominare quasi tutta la pianura Veneta, da Vicenza alla laguna di Venezia e al mare che si distingue distintamente e fino all’Appennino Bolognese. Verso nord/est si distinguono il Grappa, le Pale di San Martino ed il gruppo dei Lagorai.

Programma:

Ore 7.30

 

partenza da dietro la chiesa per Bassano del Grappa seguendo la statale per Asiago fino alla località di Tortima (fraz. di Conco) dove, a destra (indicazioni), si dirama una strada, sempre in salita, ma senza altri tornanti, che porta alle prime case del paese (m. 1057).
Ore 9.00

 

 

partenza a piedi seguendo le indicazioni per Val di Pozzolo, Val Valleranetta dove troveremo  il cippo storico, un grosso sasso con scolpito una grande croce, il leone di S. Marco e la data 1484, il quale segnava il confine della dominio della città lagunare, e il Monte Campolongo m. 1142 con i suoi trinceroni della Prima Guerra Mondiale. Percorreremo le Casare di Campolongo, se avremo tempo faremo una deviazione al Monte Caina  m.1002. Sosta pranzo.
Ore 14.00

 

 

 

 

 

Ritorno verso Rubbio e sosta e visita alle Cave Dipinte Opera, ormai celebre, dell’artista bassanese Toni Zarpellon. Si tratta di quattro anfiteatri rocciosi, creati dall’escavazione della pregiata pietra calcarea, ripuliti dall’artista e trasformati in opera d’arte a partire dai primi anni ottanta. Ognuna delle cave ha un tema: la prima, e più famosa e affascinante, è la Cava Dipinta. Sfruttando le asperità rocciose, l’artista vi ha dipinto una serie di facce ed animali stilizzati. E’ un caleidoscopio di colori e di allegorie sfavillanti. Nella seconda, detta Cava Abitata, l’artista ha operato una serie di installazioni di serbatoi e marmitte di automobili, opportunamente trattati e sagomati, che danno l’impressione di facce e figure umane. Il colpo d’occhio è davvero impressionante, una specie di bolgia infernale dove anime straziate urlano il loro dolore. La sensazione che si prova è di estrema tristezza, sofferenza e solitudine, in mezzo a questa popolazione di fantasmi scavati dalle più profonde e nascoste pieghe delle nostre anime.
Ore 17.00 Arrivo a Rubbio e ritorno a Marano.

 

La quota di iscrizione è di € 10,00 da versare obbligatoriamente al momento dell’iscrizione.

Il  percorso  è  adatto  a  tutti ma,  non  avendolo  potuto  visionare  a  causa  del  maltempo  e della neve attualmente presente sul sentiero, potrebbe essere modificato.

Il tempo di percorrenza a piedi sarà di 4-5 ore.

Capi gita: Dalle Fusine Alberto – Dal Santo Alberto

Clicca sul link per vedere l’album fotografico

https://picasaweb.google.com/114552312789868493359/20130421TraLeValliDiRubbio

 

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