Vi aspettiamo venerdì 24 novembre alle 20.45 in auditorium a Marano Vicentino per discutere con Simon Messner di traditional alpinism.
Simon Messner è nato nel novembre 1990 a Bolzano, in Alto Adige. Dopo lo svolgimento del percorso scolare classico, frequenta la scuola tecnica per l’agricoltura ad Ora e successivamente diviene uno studioso di biologia molecolare frequentando un master ad Innsbruck.
Fin da giovane ha l’opportunità di viaggiare molto insieme al padre Reinhold e alla famiglia: Mongolia, Nepal, Pakistan, Oman, Antartide, India, Africa…
Inizia a frequentare la montagna all’età di 15 anni attraverso le classiche escursioni su roccia nelle Dolomiti, completando poi la sua formazione con salite in arrampicata su ghiaccio, alpinismo invernale, spedizioni e scialpinismo. Ad oggi, Simon ha percorso numerose vie su roccia e ghiaccio e ha effettuato prime salite in Oman, Giordania, Pakistan, sulle Alpi e sulle montagne locali, le Dolomiti. Lo stile, cioè COME viene aperta una via, per Simon gioca un ruolo importante tanto quanto l’arrampicata stessa: per lui non è solo una questione di numeri, difficoltà e tempi. Per lui la montagna è innanzitutto uno spazio di esperienza da preservare. Tra le salite più importanti ricordiamo: nel luglio 2019 la prima salita di Black Tooth (6718 m) nel massiccio della Muztagh Tower e nel luglio 2023 la prima salita di Yernamandu Kangri, una vetta di 7180 metri vicino al Masherbrum nel Karakorum in Pakistan.
Ha fondato insieme al padre Reinhold Messner la “Messner Mountain Movie GmbH” (società di produzione cinematografica) (in quattro anni sono stati realizzati 12 film sul tema “montagna”).
L’alpinismo come libertà
“Scalare porta con se un senso di libertà” racconta. “Per questo non so ancora bene se voglio diventare un vero professionista della montagna o rimanere un videomaker”. Simon è un alpinista anomalo, non ama raccontarsi attraverso i social, vantarsi delle sue imprese in diretta. Il suo profilo Instagram rimane in silenzio per mesi quando è in spedizione, al ritorno poi posta qualche foto, un paio di video, e racconta la scalata. Nessun eclatante annuncio accompagna le sue partenze verso luoghi incogniti. “Dentro di me i sentimenti più forti si scatenano quando scalo su montagne inviolate in aree remote”, dove puoi fare affidamento solo sulle tue forze e sulla tua capacità decisionale. “Dove nessuno può già dirti come andrà a finire, è così che immagino la scalata perfetta”.
L’incontro è organizzato dal GEM nell’ambito dei venerdì del CAI di Schio, con il patrocinio del comune di Marano Vicentino.
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